Conto corrente: ecco perché non devi lasciarci troppi soldi

Il conto corrente è chiaramente lo strumento principale del gestione del denaro. Diventa praticamente irrinunciabile appena si entra nel mondo del lavoro e si sceglie di investire in qualche modo il proprio denaro. Molti si chiedono quanti soldi sia opportuno lasciare sul conto corrente.

Proviamo a rispondere in questo articolo nel quale descriviamo i rischi di non movimentare il proprio denaro in investimenti. Sia che si parli di poche migliaia di euro, o di somme molto più rilevanti, lasciare troppi soldi sul conto può presentare dei rischi.

Non lasciare troppi soldi sul conto corrente: ecco perché

Il primo rischio che si trova davanti chi lascia troppi soldi sul conto corrente è quello di vedere eroso il suo capitale e i propri risparmi dall’inflazione. Siamo per altro in un momento in cui l’inflazione viaggia a livelli altissimi, i prezzi salgono rapidamente. Il vostro potere d’acquisto potrebbe essere sempre più ridotto se non movimentate i vostri risparmi. Tutti vi diranno che la soluzione ideale per risolvere questo problema è investire qualcosa. I prodotti d’investimento ormai sono i più vari: dai titoli di stato alle obbligazioni, passando per i fondi di accumulo e i fondi pensione, non sarà difficile trovare la soluzione più adatta a voi.

Altro spettro che si aggira da tempo sui risparmi degli italiani è quello del prelievo forzoso in conto corrente imposto per legge, per risanare il debito pubblico e rientrare nei parametri europei. L’Italia si sta adoperando attraverso l’applicazione del PNRR per rientrare dalla crisi determinata dalla pandemia, ma il prezzo crescente dell’energia elettrica e del gas potrebbe mettere in crisi il sistema. Il nuovo governo dovrebbe essere abbastanza lontano dall’idea di una patrimoniale – ha anzi promesso la Flat Tax – ma il momento è quello che è.

Troppi soldi sul conto: rischi da tasse e crisi bancarie

Le tasse come la patrimoniale vengono imposte in percentuale e più alto fosse il vostro risparmio, più elevata sarebbe la somma da pagare (l’ultima fu del 2%, ndr). C’è poi l’imposta di bollo sul conto corrente, circa 35 Euro, se avete una giacenza media annua superiore a 5mila euro, che sarete costretti a pagare in automatico. In genere per conti correnti con questa giacenza minima si consiglia di andare ad investire il proprio denaro in strumenti finanziari per i quali l’imposta di bollo è dello 0,2%, evitando così ogni tipo di perdita.

Il conto corrente con tutti i vostri risparmi diventa poi inservibile nel momento in cui scatta un pignoramento da cartella esattoriale: dovrete estinguere il debito entro 60 giorni dall’arrivo oppure chiedere una rateizzazione per sbloccare i vostri averi.

Infine il pericolo di una seria crisi bancaria: con le pratiche di bail-in imposte dalla Comunità Europea, le banche devono far fronte ai loro problemi attraverso trasformazione dei debiti deteriorati in crediti, e possono attingere, per farlo, dai conti con somme superiori ai 100mila euro, per gli importi eccedenti questa cifra. È ormai da qualche tempo che si consiglia, quindi, di separare i propri risparmi su conti di diverse banche all’interno del FITD per tutelare completamente i propri risparmi.

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