In arrivo cambiamenti per il Cashback? Ecco cosa succede

Il Cashback di Stato continua a far parlare molto, dapprima sulle modalità del rimborso e tutti i problemi che ne sono conseguiti, ed in ultimo su un possibile “addio prematuro” dopo la crisi di governo. Alcune forze politiche infatti hanno da sempre messo in discussione l’utilità stessa dell’intero piano Cashless, creato per invogliare i pagamenti elettronici, anche per ridurre l’evasione fiscale.

Cambiamenti per il Cashback

Sono in molti a ritenere il Cashback un piano interessante ma sviluppato in maniera troppo raffazzonata, ed ad avvalorare questa tesi vi sono numerose “falle” che permettono l’ottenimento del rimborso, teoricamente valido solo per il 10 % degli acquisti effettuati tramite carta/bancomat, in maniera non “ortodossa”, ad esempio è da subito emerso che è possibile effettuare numerosi pagamenti anche di pochi euro nella stessa giornata per raggiungere da subito il limite imposto, sopratutto nell’ottica del SuperCashback che premia con un bonus da 1.500 euro ai 100 mila euro gli utenti che hanno fatto più transazioni elettroniche. Il non aver posto “paletti” in tal senso è ovviamente un problema, sopratutto per certe tipologie di lavoratori (nelle ultime settimane i benzinai si sono lamentati in tal senso). Il Ministero dell’Economia starebbe vagliando l’ipotesi di creare dei limiti al numero di pagamenti giornalieri o settimanali, oppure scegliendo dei limiti di altro genere.
Non esistono attualmente sanzioni per chi effettua tanti pagamenti in breve tempo con l’intenzione di “fregare” il sistema ma una delle “punizioni” sarebbe proprio quella dell’esclusione dal SuperCashback, che per molti è considerato il vero obiettivo, facendo registrare per l’appunto quante più transazioni possibili.