Reddito di Cittadinanza, che fine faranno i navigator?

Il tanto chiacchierato Reddito di Cittadinanza, istituito nel 2019 dietro forti pressioni da parte del Movimento 5 Stelle durante il Governo Conte I ha fatto molto parlare di se anche da prima dell’uffiicalizzazione della misura in senso stretto, anche a causa della figura spesso non ritenuta approfondita dei navigator, ossia le figure che avrebbero dovuto prodigarsi a cercare un impiego a chi percepisce il Reddito, una misura teoricamente momentanea di supporto per i disoccupati.
Gli “oppositori” del RdC spesso hanno fatto appello alla scarsa utilità della figura del navigator sopratutto a causa di una formazione piuttosto aleatoria.

Contratto in scadenza

L’inefficacia del sistema basato sui navigator sembra risiedere principalmente nella struttura stessa dei centri dell’impiego, piuttosto che nell’incapacità del personale: in sostanza il sistema adottato sembra efficace in teoria ma nella pratica lo è ben poco, sopratutto in relazione alle some stanziate che numeri alla mano non hanno permesso un numero di assunzioni sufficiente. Il contratto che lega i navigator al loro attuale ruolo scadrà il prossimo aprile e nonostante le rassicurazioni della ministra del Lavoro Catalfo i fondi per proseguire su questa strada sarebbero già stanziati ma la crisi di governo ed il possibile successivo “rimpasto” dell’esecutivo potrebbe cambiare le carte in tavolta.
Decisive saranno le prossime settimane.