Governo Draghi, addio alla Flat Tax? Ecco cosa significa

Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, l’Italia avrà molto probabilmente un nuovo governo definibile “tecnico”, con l’ex Governatore della Banca d’Italia, nonchè rinomato economista Mario Draghi a capo del nuovo esecutivo. Draghi ha avviato le consultazioni per avere una maggioranza sufficiente a garantire la formazione del nuovo governo, e nonostante quest’ultimo non sia ancora ufficialmente nato, è già possibile riscontrare alcuni capisaldi della nuova formazione.

Progressività e lotta all’evasione

Draghi, incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sembra infatti aver già le idee chiare sopratutto per quanto riguarda la gestione economica, la lotta all’evasione fiscale, ilsistema pensionistico del paese e sopratutto la riforma fiscale: ad esempio in linea con il precedente governo, Draghi non confermerà la controversa Quota 100 mentre è possibile una conferma (dietro qualche modifica) a misure come Reddito di Cittadinanza, Ape Social ed Opzione Donna, che rientrano maggiormente nell’idea di progressività dell’economista, che ha inoltre reso noto ai giornalisti presenti durante le consultazioni, l’intenzione di rimodulare l’aliquota. Il modello da seguire secondo Draghi è quello tedesco, basato caratterizzato da aliquote continue e da una crescita più graduale del prelievo, su stampo prevalentemente europeista. Quindi niente flat-tax, non ci sarà spazio per il regime forfettario al 15% nella riforma fiscale, ma per l’appunto un sistema basato sulla progressività, vale a dire quando l’aliquota di imposizione, deve crescere in modo più che proporzionale rispetto al reddito.