200 Lire di prova: ecco perché valgono così tanto

Le 200 lire con la scritta Prova sono uno degli oggetti del desiderio dei collezionisti numismatici italiani, e non solo. Questa moneta ha accompagnato gli ultimi anni della storia della Lira, venendo introdotta nel 1977 e arrivando in corso legale fino al ritiro definitivo delle monete e delle banconote della Lira avvenuto tra il 2001 e il 2002.

La moneta è sicuramente famosa tra chi ha almeno trent’anni oggi, ma potrebbe non essere conosciuta per nulla ormai da un foltissimo numero di persone rappresentato dai più giovani. Per questo procediamo alla descrizione completa della moneta e della particolarità della sua versione di prova, che rappresenta una vera e propria rarità numismatica.

Com’è fatta la vecchia 200 lire?

Introdotta nel 1977 per dare agli italiani una moneta in linea con l’inflazione in forte crescita, venne realizzata in bronzital, una delle tante leghe pensate proprio per il conio delle monete in Lire. Questa lega è a maggioranza di rame. La 200 Lire è larga 24 millimetri e pesa 5 grammi. Ha un caratteristico bordo zigrinato. Fu un’immissione massiccia in circolazione, che portò subito quasi 16 milioni di monete, con una produzione che alla chiusura superò il miliardo e mezzo di monete.

La moneta è abbastanza inconfondibile, e ha incisioni semplici. Sul dritto figura una testa muliebre simbolo della Repubblica Italiana, il cui nome è lungo il bordo esterno, insieme alla firma di Vallucci, incisore. Sul verso il valore nominale della moneta campeggia al centro di un una sezione di ingranaggio. Il millesimo di conio è in esergo, mentre il simbolo della Zecca di Roma è a sinistra. Anche la 200 lire ha alcuni errori di conio riconosciuti: i più famosi sono una moneta del 1978 con una escrescenza di metallo a “mezzaluna” sotto il collo al dritto e una del 1979 senza firma dell’incisore.

Quanto vale davvero la 200 lire di prova del 1977?

La 200 lire di prova ha una sola differenza dalla 200 lire comune, ed è proprio la scritta che indica la versione provvisoria della moneta, in uno spazio sulla destra del verso. La scritta compare tra i denti dell’ingranaggio. Questa minuscola differenza crea invece una enorme differenza dal punto di vista del valore. Se le 200 lire comuni valgono infatti pochi centesimi di euro, una 200 lire di prova del 1977 in stato fior di conio può arrivare a valere 800 euro ed essere venduta anche a 1000 Euro.

Anche in condizioni inferiori restano di valore: circa 500 Euro in stato splendido, e difficilmente si scende sotto diverse centinaia di euro di valutazione. Il valore è determinato chiaramente anche dalla tiratura estremamente limitata di questa moneta, che ufficialmente è stata prodotta in soli 884 pezzi. Attualmente due monete sono al Museo della Zecca. Indagini della Guardia di Finanza, però, hanno attestato l’esistenza di almeno 2mila monete di questo tipo, evidentemente sfuggite ai numeri di produzione ufficiali.

200 lire prova

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