Auto elettriche: aumentano i punti di ricarica, ma restano i problemi

L’auto elettrica è quasi certamente il futuro della mobilità. Da molti anni gli incentivi previsti per l’acquisto di una auto interamente elettrica o almeno ibrida sono davvero importanti, e spingono il mercato verso la fine dell’utilizzo dei combustibili fossili e verso la mobilità di tipo elettrico.

Una delle preoccupazioni maggiori di chi passa all’auto elettrica è l’effettiva possibilità di ricaricare la batteria lungo il tragitto. Un problema che nei primi anni di arrivo dell’auto elettrica sul mercato era sentitissimo ed estremamente concreto. Arrivano oggi dati incoraggianti – almeno sulla media Europea – che vedono l’Italia a buon punto da questa prospettiva. D’altra parte restano alcuni problemi: molti non sono utilizzabili, e il sud resta indietro.

Auto elettriche: Cresce il numero delle colonnine

Il dato incoraggiante che riguarda il nostro paese è riferito alla percentuale di punti di ricarica presenti ogni 100 automobilisti che posseggono auto completamente elettriche. L’Italia ha un dato del 21%, superiore alla media europea (13%) e più alta di Germania, Francia e Spagna. Il nostro paese si piazza, tra i grandi paesi europei, dietro solo al Belgio e ai Paesi Bassi, dove la percentuale è imponente (35%). I dati sono stati elaborati da Motus-E, l’associazione che raggruppa gli stakeholders di settore.

Andando ad esaminare numeri più concreti, si legge nel rapporto che risultano installati ben 32.776 punti di ricarica o “colonnine”, suddivisi in 16.700 infrastrutture (e quindi circa 2 colonnine per punto di ricarica), in 13.225 location differenti. L’aumento negli ultimi tre mesi è di circa 2mila punti di ricarica, di poco sotto al 10%. Gli stessi punti sono aumentati di circa il 30% in un anno.

I problemi ancora presenti

Come abbiamo accennato, è probabilmente cambiato l’approccio ma nella pratica i problemi da superare sono ancora molti. Ben il 12% delle infrastrutture installate non risulta utilizzabile al momento dagli automobilisti, perché manca il collegamento elettrico alla rete oppure per le autorizzazioni che non sono ancora arrivate. Se andiamo poi ad analizzare la distribuzione geografica, ci accorgiamo che il paese viaggia a due velocità, come spesso accade in quanto ad innovazione ed investimenti.

Ben il 57% delle colonnine è infatti nelle regioni del Nord, mentre il restante 43% è distribuito abbastanza uniformemente tra centro e sud. Meno della metà degli ultimi 2mila punti installati nell’ultimo trimestre, infine, è ad alta potenza: un particolare non da conto nell’economia della ricarica delle batterie delle auto elettriche.

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