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Monopattino elettrico, boom di utilizzo: città piene

Il monopattino elettrico si sta imponendo come vero e proprio mezzo di mobilità condivisa che ridisegna il profilo delle città italiane. Lo certifico il Rapporto sulla sharing mobility, presentato alla Conferenza nazionale “Lesscars: drive the (r)evolution”, rilanciato dall’agenzia giornalistica Ansa nelle scorse ore.

Il rapporto mostra una crescente tendenza degli italiani ad utilizzare mezzi di trasporto ecologici e poco impattanti sull’inquinamento, con una crescita direttamente proporzionale all’aumento della presenza degli stessi. Parliamo di bici, scooter e monopattini elettrici gestiti dalle autorità comunali oppure in concessione e noleggiabili attraverso app come Helbiz, Reby, Moveron e altri.

Monopattino elettrico: dati sulla sharing mobility

Il rapporto sulla Sharing Mobility parla di una crescita dei viaggi in città effettuati con le piattaforme di sharing mobility del 61% del 2020, e ancor più importante del 25% rispetto al 2019, dato pre-pandemia quando il settore era in piena crescita. Il numero totale degli spostamenti è di circa 35 milioni: all’interno di questa cifra, l’83% degli spostamenti viene effettuati su mezzi così detti di micromobilità, e cioè quelli cui abbiamo già accennato: scooter, bici e soprattutto monopattini.

Questi ultimi sono il mezzo più utilizzato attraverso le piattaforme, probabilmente per la loro facilità d’uso e per la possibilità di utilizzo anche da parte di fasce di età particolarmente giovani. Resta comunque la consapevolezza che gli italiani si affidano sempre di più a questi mezzi per evitare traffico, ingorghi e impattare meno sull’ambiente. Un risparmio che si traduce anche in meno spese. Il coordinatore dell’Osservatorio nazionale Sharing mobility Massimo Ciuffini stima in 3.800 euro il risparmio totale che si può ottenere rinunciando del tutto alla propria auto, utilizzando una combinazione di servizi tra il trasporto pubblico e la sharing mobility.

Le città dove il servizio è più diffuso

All’interno del rapporto presentato, l’osservatorio ha già annunciato che i dati sono in crescita ulteriore per il 2022, con un anticipo sui dati dei primi sei mesi di quest’anno. Il totale dei noleggi di tutti i mezzi di sharing mobility è cresciuto di più dell’80% a Roma e di più del doppio (113%) a Milano, che si attesta come prima città d’Europa per presenza di veicoli in condivisione per numero di abitanti. A seguire Roma, Torino, Firenze, Palermo, Napoli, Verona, Bologna, Rimini e Bari.

La sharing mobility, come spesso accade in questi dati, viene utilizzata molto di più a nord che a sud. Conseguenza diretta della solita disparità, evidente anche in questo settore. Le regioni dove il servizio non presenta dati significativi sono Umbria, Molise e Basilicata. Il fatturato globale dei servizi si è attestato nel 2021 a 130 milioni, con un 52% in più rispetto all’anno precedente.

Alberto

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