Meta è un fallimento? Perdite nette e crollo in borsa

L’impero di Zuckerberg si arresta di fronte alle difficoltà del Meta-verso. È forse presto per parlare di fallimento ma la perdita netta della divisione Reality Labs e le perdite di capitalizzazione in borsa conseguenti alla passività del terzo trimestre annunciata gettano più di qualche ombra sull’operazione.

Si tratta di due cifre impressionanti: Reality Labs ha perso 9,4 miliardi di dollari in nove mesi. Il valore totale del gruppo Zuckerberg è crollato di oltre 660 miliardi di valore dall’inizio dell’anno. E quindi sono in tanti a chiedersi a meno di un anno dal lancio dell’impresa se il rischio sia valso la pena. Approfondiamo il tema grazie alle analisi de Il Sole 24 Ore e di Ansa.

I dati di Horizon Worlds

Che quella del MetaVerso fosse una vera e propria scommessa, l’avevano pensato in molti. Ma che potesse essere così rovinosa dal punto di vista economico, invece era forse imprevedibile. Ora è praticamente impossibile immaginare che nell’ultimo trimestre del 2022 Meta risalga la china, anzi: è arrivato anche un netto calo delle inserzioni pubblicitarie sui social di Zuckerberg ad appesantire il bilancio.

Negli Stati Uniti è il Wall Street Journal a fare il punto della situazione. La piattaforma Horizon Worlds aveva pianificato di avere circa 500mila utenti a fine anno e ne ha invece inglobati circa 200mila, riducendo il target annuale a 280mila. Molti utenti però abbandonano presto l’esperienza nel metaverso e sembrano non essere interessati. Un loop che porta giù anche il valore delle inserzioni che è sceso del 18%, abbassando gli introiti totali. Con Apple che ha levato gli scudi contro il targeting pubblicitario, rendendo molto più complesso scoprire le preferenze dei suoi utenti.

Metaverso: c’è ancora un futuro?

Zuckerberg continua a dirsi fiducioso ma la strategia per convincere pubblico e investitori ancora non emerge del tutto. L’inventore di Facebook continua a dirsi fiducioso interpretando in modo ottimistico i trend, nonostante la conferma che anche il 2023 sarà in perdita. Il titolo è sceso sotto la soglia psicologica dei 100 dollari, arrivando ai minimi da marzo 2016. Con un mondo che probabilmente ha bisogno ancora di diverso tempo prima di vedere risultati, la pazienza chiesta da Zuckerberg potrebbe terminare.

La crisi di Meta emerge però da un momento di difficoltà di tutto il settore Big Tech. Dopo l’impennata della pandemia, con investimenti potenziati dall’utilizzo massiccio della tecnologia da parte delle persone, oggi la spesa rallenta e le risorse diminuiscono. E oltre al denaro, mancano anche idee redditizie: Meta e Google continuano ad affidarsi alle vendite di pubblicità, così come l’iPhone continua a essere il fondamentale motore di crescita di Apple. C’è poco di nuovo e divertente sul mercato, se si esclude TikTok che è in crescita da anni.

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