Poste multata da AGCM per i buoni fruttiferi: ecco perché

Poste Italiane si è vista recapitare una pesante sanzione dall’AGCM, l’Autorità Garante del Commercio e del Mercato, per aver “omesso e/o formulato in modo ingannevole informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione nella sua attività di collocamento e di gestione dei Buoni Fruttiferi Postali”.

Si tratta di un evento abbastanza clamoroso per un soggetto, come Poste Italiane, che viene generalmente ritenuto sicuro e affidabile. In questo caso si parla della poca chiarezza riguardo all’emissione dei Buoni Fruttiferi Postali, uno dei prodotti di risparmio più utilizzati dagli italiani. Andiamo a vedere più nello specifico cosa sia successo.

Scadenza e prescrizione di BFP non evidente

Sotto la lente d’ingrandimento dell’AGCM sono finite soprattutto le pratiche commerciali relative alla prescrizione dei buoni fruttiferi postali. Poste Italiane in passato non ha comunicato con chiarezza i termini di prescrizione e le conseguenze giuridiche della mancata richiesta di esigibilità del credito successiva alla prescrizione. In pratica, una volta finiti in prescrizione, diversi buoni fruttiferi postali non vengono rimborsati, né nel capitale investito né negli interessi maturati.

In particolare nei documenti informativi legati al singolo buono acquisito, Poste Italiane non riporta la durata esatta del titolo acquistato, ma una “durata” generale del titolo – massimo 20 anni, in presenza di buoni della durata anche inferiore. Come si legge nel testo del provvedimento, invece, non è riportata la specifica data di scadenza del singolo Buono sottoscritto dal consumatore che, costituendo il termine iniziale di decorrenza del termine decennale di prescrizione, è necessaria per il calcolo della specifica data di prescrizione dello stesso; inoltre, sebbene sia indicato che in caso di prescrizione del titolo gli importi sono “comunicati” al Ministero dell’economia e delle finanze e “versati” al fondo anzidetto, non è riportato in modo espresso che tali importi non saranno più recuperabili da parte del consumatore.

Il testo del comunicato dell’AGCM

Secondo l’Autorità la società ha omesso e/o formulato in modo ingannevole informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione dei titoli. Grazie alle iniziative prese nel frattempo da Poste a favore dei consumatori, la multa è stata ridotta del 60%

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha concluso un’istruttoria nei confronti di Poste Italiane S.p.A. e ha irrogato una sanzione di 1,4 milioni di euro in riferimento alla sua attività di collocamento e di gestione dei Buoni Fruttiferi Postali.

Secondo l’Autorità, Poste ha omesso e/o formulato in modo ingannevole informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione di tali titoli. La normativa prevede infatti che i diritti dei titolari dei Buoni Fruttiferi Postali si prescrivano dopo dieci anni dalla data di scadenza del buono, con la conseguenza che né il capitale né gli interessi siano più esigibili. Le somme vengono devolute a favore dello Stato per i Buoni emessi fino alla data del 13 aprile 2001 e a favore del Fondo per indennizzare i risparmiatori rimasti vittime di frodi finanziarie per quelli emessi successivamente. La condotta di Poste è stata dunque ritenuta idonea ad indurre in errore il consumatore per quanto riguarda l’esercizio dei diritti di credito relativi al Buono sottoscritto.

L’Autorità ha inoltre accertato che, riguardo ai titoli cartacei caduti in prescrizione almeno negli ultimi cinque anni, Poste ha omesso di informare preventivamente – e in maniera adeguata – i titolari di Buoni prossimi alla scadenza del termine di prescrizione, causando il mancato rimborso dei relativi importi. Si è ritenuto che questa condotta violi i doveri di diligenza professionale ragionevolmente esigibili da Poste in base ai principi generali di correttezza e di buona fede e che sia idonea ad alterare il comportamento economico del consumatore in relazione all’esercizio dei diritti di credito relativi ai Buoni.

Tuttavia, l’Autorità ha rilevato che, durante il procedimento, Poste ha messo in campo diverse iniziative per migliorare l’informativa fornita ai consumatori sui termini di scadenza e di prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali, tra cui le modifiche della documentazione precontrattuale e contrattuale, l’inserimento nel modulo cartaceo del Buono di una dicitura che ricorda la possibilità di ottenere il rimborso del titolo solo entro il relativo periodo di prescrizione e un sistema di alerting individuale sulle date di scadenza e di prescrizione per i sottoscrittori di Buoni emessi dal 1° gennaio 2009.

Proprio considerando queste iniziative a favore dei consumatori, l’Autorità ha deciso di ridurre del 60% l’ammontare della sanzione.

conto poste

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