Se hai questa banconota da cinque euro sei ricco: FOTO

Il trattato di Maastricht del 1992 firmato dagli allora membri della Comunita Economica Europea, divenuta Unione Europea nel 2009, ha posto le basi di diversi progetti da sviluppare con la coesione dei paesi europei, e tra i punti fermi emerse subito quello dei vantaggi di una moneta unica da adottare per tutti (o quasi, visto che il Regno Unito pose una delega sull’obbligatorietà di questa idea). Questo progetto prese forma pochi anni dopo con l’euro che ha iniziato ad essere adottato dai paesi membri (oggi ne sono 19) dapprima affiancando le valute pre esistenti e poi prendendone il posto: il nostro paese come per molti altri ha iniziato ad utilizzare la moneta unica a partire dal 1° gennaio 2002.

Il “taglio minore”

Una nuova serie completamente nuova ha quindi fatto il suo esordio esattamente 20 anni fa, dapprima affiancando la lira e poi sostituendo quest’ultima a partire dal 1° marzo dello stesso anno. La 5 euro ha rappresentato da subito uno dei tagli più utilizzati e riconoscibili perchè si tratta della banconota più piccola della nuova valuta.

Anche nelle dimensioni risulta essere la più piccola, ed è facilmente riconoscibile per la colorazione grigia che ha mantenuto sia nella prima serie che con il restyling di tutte le banconote del 2013.

cinque euro

Se hai questa banconota da cinque euro sei ricco: FOTO

Una banconota da cinque euro anche se in ottime condizioni non può valere più di…cinque euro, salvo alcune particolari condizioni. La rarità di qualsiasi esemplare di carta moneta è resa chiara dala numero seriale: una cinque euro con numeri tutti uguali rappresenta un pezzo unico e può valere diverse centinaia di euro.

Discorso differente se siamo in possesso di una pressochè introvabile cinque euro con un codice alfanumerico stampato nella parte superiore sinistra della banconota che recita P010B1.

Questo particolare esemplare una banconota di “prova”, sviluppata nello specifico per lo staff interno della Banca Centrale Europea. Vista la rarità, un esemplare può valere anche fino a 3000 euro.