Se trovi questi 50 centesimi diventi ricco: ecco quali cercare

Il termine numismatica proviene dal greco e dal latino, ed identifica lo studio scientifico della moneta (intesa come valuta, visto che con questa nomenclatura si fa riferimento anche alla carta moneta) e del contesto storico relativo. Spesso con la numismatica si fa riferimento anche alla collezione di monete ma etimologicamente il significato è originariamente separato.

Collezionare monete del resto è un’attività che ha avuto inizio quasi con la diffusione delle monete stesse e prosegue anche in un’era oramai contraddistinta per avere adottato le valute elettroniche; proprio sul web i collezionisti hanno dato nuova linfa ad uno dei hobby più conosciuti.

Tagli minori

Da 20 anni la popolazione europea nella quasi totalità ha iniziato a riutilizzare un formato oramai caduto in disuso anche in Italia da oltre mezzo secolo, i centesimi. Per quanto riguarda l’Italia, si tratta di un taglio largamente utilizzato dalla seconda metà di 19° secolo fino alla seconda guerra mondiale.

Con l’istituizione della Repubblica, dopo il referendum del 1946 la lira fu rinnovata e il taglio più piccolo diventò la lira, mandando in pensione i centesimi di lira.

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Alcuni esempi di 50 lire, realizzati durante la creazione del Regno d’Italia verso le fasi finali del Risorgimento, rappresentano un pezzo di storia del nostro paese: un esempio concreto è dato dalla moneta da 50 centesimi del 1860 realizzata a Firenze denominata Re Eletto, con l’effige di Vittorio Emanuele II che di li a breve diventerà il primo Re d’Italia. Le versioni del 1860 possono far guadagnare dai 20 ai 700 euro mentre è ancora più danarosa la rarissima variante del 1861, che è classificata come Rarità 4: il valore oscilla tra i 850 euro e i 5000 euro.

50 centesimi

Le emissioni da 50 centesimi successive non si discostano molto ma rappresentano le prime monete di questo taglio realizzate dal Regno d’Italia, realizzate dal 1861 al 1863. Le più rare sono quelle del 1861 realizzate a Torino, riconoscibili per la presenza di una T e una B inclusa in uno scudetto per Torino. Questi esemplari furono realizzati in meno di 5000 pezzi ed oggi possono valere tra i 7000 e i 90.000 euro.