Energia elettrica: in Italia tariffe più care del 70% rispetto alla Francia

L’Energia Elettrica in Italia si paga circa il 70% in più della Francia e il 27% in più rispetto alla Spagna. È questa la denuncia che avanza Confcommercio in queste ore analizzando i prezzi dell’energia elettrica nei paesi dell’UE e la conseguente difficoltà delle imprese italiane di fare fronte ai rincari delle bollette.

Un tema particolarmente sensibile a tutti, in questo momento in cui il nuovo Governo Meloni è chiamato a varare la manovra economica e l’aggiornamento del Nadef a pochi giorni dal suo insediamento. La speranza di tutti è che arrivino provvedimenti atti a calmierare in qualche modo il prezzo, anche se l’Italia è il terzo paese d’Europa per aiuti varati contro la crisi economica. Ma col Governo Draghi.

Energia elettrica: ecco perché paghiamo di più

Contenere il costo dell’energia elettrica sembra uno degli obiettivi principali della contemporaneità. Con lo scoppio della guerra russo-ucraina e la virata di alcuni settori produttivi dall’alimentazione a gasolio all’elettricità, la domanda in aumento ha generato anche un’impennata dei costi. Impennata che stando ai dati di Confcommercio porta gli italiani a pagare l’elettricità una cifra superiore al 70% rispetto alla Francia e al 27% rispetto alla Spagna. Un dato che colpisce soprattutto le imprese, ma sensibile anche alle famiglie attraverso l’inflazione.

L’analisi portata avanti da Confcommercio evidenzia che alla base di questo divario ci sia soprattutto la mancata diversificazione di fonti d’energia e di fornitori. La spinta va sempre verso una accelerazione del processo di transizione energetica, che però non è ben definito ancora nella sua direzione. Nonostante la forte presenza di fonti di energia rinnovabile nel nostro paese.

Cosa significa per le famiglie?

Tutto questo ha un forte impatto sulle famiglie che finiscono per pagare questi costi più alti attraverso l’inflazione. E cioè l’aumento dei prezzi dei prodotti nel carrello della spesa. Gli effetti stimati al momento sono di una perdita di circa 77 miliardi di euro di potere d’acquisto su base nazionale nel primo semestre 2022.

L’unica buona notizia sul fronte prezzi, se così si può chiamarla, è la prevista riduzione dell’aumento delle bollette del gas per il mese di ottobre. Fino alla discesa del prezzo del metano delle settimane scorse era infatti stimato un aumento di circa il 70% sul prezzo precedente, mentre tale aumento dovrebbe attestarsi “solo” al 5%. Lo ha dichiarato il presidente di Nomisma Tabarelli nell’ambito della comunicazione della tariffa alle famiglia dell’ARERA. Una comunicazione che da questo mese si trasformerà in mensile, da trimestrale che era.

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